Il rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato sorge in presenza di prestazioni lavorative svolte in modo continuativo e con le medesime mansioni, anche in assenza di un formale contratto di assunzione, e non può essere eluso attraverso la stipulazione di contratti di tirocinio o a termine privi di reale contenuto formativo. Il licenziamento intimato in assenza di un valido patto di prova è nullo, comportando la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e il risarcimento del danno, in quanto il datore di lavoro non può recedere ad nutum dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato. La nullità del licenziamento per mancato superamento del periodo di prova, in assenza di un valido patto di prova, non determina l'applicazione della tutela indennitaria prevista per i licenziamenti privi di giustificato motivo, ma la tutela reintegratoria, in quanto il recesso è privo di qualsiasi giustificazione e, pertanto, nullo. Il danno presunto derivante dalla reiterazione di contratti a termine illegittimi deve essere risarcito una sola volta, indipendentemente dal numero di contratti dichiarati nulli, in conformità al principio di effettività della tutela affermato dalla Corte di Giustizia UE.