Corte d'appello civile Venezia sentenza n. 1708 del 9 agosto 2023

Massima

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Il requisito dell'insolvenza ai fini della dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale di una società non in liquidazione può essere desunto non solo dal rapporto tra attivo e passivo, ma anche dalla possibilità dell'impresa di continuare ad operare proficuamente sul mercato fronteggiando con mezzi ordinari le proprie obbligazioni, sicché i beni e i crediti che compongono il patrimonio sociale vanno considerati non solo per il loro valore contabile e di mercato, ma anche in rapporto all'attitudine ad essere adoperati per estinguere tempestivamente i debiti, senza compromissione dell'operatività dell'impresa. Pertanto, il valore del magazzino e dei crediti, pur rilevanti, non è sufficiente a escludere lo stato di insolvenza qualora l'esposizione debitoria risulti di ammontare notevolmente superiore e vi siano elementi che dimostrino l'impotenza strutturale e non solo transitoria dell'impresa a soddisfare regolarmente e con mezzi normali le proprie obbligazioni, come l'esistenza di numerosi pignoramenti e procedure esecutive conclusesi con esito insoddisfacente per i creditori, la scarsa patrimonializzazione della società e il ritardo nell'approvazione del bilancio. Inoltre, ai fini dell'accertamento dello stato di insolvenza, il giudice della fase prefallimentare, a fronte della ragionevole contestazione del credito vantato dal ricorrente, deve procedere all'accertamento, sia pur incidentale, dello stesso, salvo che la sua esistenza risulti già accertata con una pronuncia giudiziale a cognizione piena, potendo, in tal caso, limitarsi ad un mero rinvio ad essa, con l'obbligo, ove rilevi significative anomalie, di dare specificamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad allontanarsi dalla precedente decisione. Infine, la mala fede del legale rappresentante della società reclamante, ai fini della condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria, può essere desunta dai dati fuorvianti di bilancio relativi al magazzino, dall'ammontare effettivo dei debiti sempre taciuto e dalla proposizione di contestazioni manifestamente infondate sulla validità della procura alle liti di uno dei creditori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
CORTE D'APPELLO DI VENEZIA
SEZIONE FERIALE
La Corte d'Appello di Venezia, Sezione Feriale, composta dai seguenti Magistrati:
Dott. Luigi Perina - Presidente
Dott. Barbara Gallo - Consigliere
Dott. Luca Marani - Consigliere estensore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile di secondo grado iscritta al ruolo il 15/05/2023 al n. 934/2023 R.G., promossa con atto di reclamo proposto
DA
Sa. S.R.L. (C.F.(...)), corrente in via S.C. n. 15/B, P., in persona del suo Legale Rappresentante pro tempore, Sig. P.R., nato a C. S. M. (P.) il (...) - Codice Fiscale: (...), rappresentata e difesa in causa dall'avv. Ge.Em. del foro di Treviso ed elettivamente domiciliata presso lo studio dello stesso in Vittorio Veneto (TV), via (...), come da procura allegata alla memoria difensiva depositata il 23.3.2023 nel procedimento per l'apertura della liquidazione giudiziale
-reclamante-

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