La violazione dei divieti di finanziamento e contributi, in qualsiasi forma o modo erogati, anche indirettamente, ai membri del Parlamento nazionale, previsti dalla legge n. 195 del 1974, articolo 7, e dalla legge n. 659 del 1981, articolo 4, comma 1, costituisce reato penalmente sanzionato, a prescindere dalla consapevolezza dell'erogatore e del percettore circa l'illiceità del finanziamento, in quanto la fattispecie mira a tutelare l'interesse dei cittadini a conoscere i reali rapporti tra i detentori del potere economico e i singoli membri del Parlamento. Inoltre, integra il reato di abuso di ufficio, anche nella formulazione successiva alla riforma di cui al decreto-legge n. 76 del 2020, la nomina di un soggetto a un incarico pubblico dirigenziale, quale il direttore generale di un ente pubblico regionale, in assenza di una procedura comparativa tra i candidati e di adeguata motivazione sulle ragioni della scelta, in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge regionale, dalle quali non residuano margini di discrezionalità amministrativa.