Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24207 del 6 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24207PEN

Massima

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Il giudice della riparazione per ingiusta detenzione, nel valutare se il richiedente abbia dato causa o concorso a darvi causa con dolo o colpa grave, deve esaminare tutti gli elementi probatori disponibili, al fine di stabilire, secondo un iter logico-motivazionale autonomo rispetto al processo di merito, se la condotta dell'interessato, pur non integrando gli estremi di reato, abbia costituito il presupposto che ha ingenerato, ancorché in presenza di errore dell'autorità procedente, la falsa apparenza della sua configurabilità come illecito penale. Integra colpa grave, ostativa al riconoscimento del diritto all'indennizzo, la condotta dell'interessato che, per evidente e macroscopica negligenza, imprudenza, trascuratezza o inosservanza di leggi, regolamenti o norme disciplinari, abbia posto in essere una situazione tale da costituire una non voluta, ma prevedibile, ragione di intervento dell'autorità giudiziaria, sfociata nell'adozione di un provvedimento restrittivo della libertà personale o nella mancata revoca di uno già emesso. Tale condizione ostativa può essere integrata anche da comportamenti quali le frequentazioni ambigue con soggetti condannati nel medesimo procedimento, purché il giudice fornisca adeguata motivazione della loro oggettiva idoneità ad essere interpretate come indizi di complicità, in rapporto al tipo e alla qualità dei collegamenti con tali persone, così da essere poste quanto meno in una relazione di concausalità con il provvedimento restrittivo adottato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. RICCI A.L.A. - Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - rel. Consigliere

Dott. CIRESE Marina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 31/05/2022 della CORTE APPELLO di ROMA
udita la relazione svolta dal Consigliere LOREDANA MICCICHE';
lette/sentite le conclusioni del PG che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso, letta la memoria depositata dall'Avvocatura Generale dello Stato che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello di Roma, con ordinanza del 31 maggio 2022, rigettava l'istanza di rip…

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