Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17356 del 26 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:17356PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del proprio potere di controllo sulla motivazione della sentenza di merito, deve verificare la congruità e la logicità dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di appello in ordine alla determinazione della pena, al diniego delle circostanze attenuanti generiche e all'applicazione della recidiva, senza poter sostituire la propria valutazione discrezionale a quella del giudice di merito, salvo che quest'ultima non risulti affetta da manifesta illogicità o errori di diritto. In particolare, il giudice di legittimità deve accertare che: 1) La motivazione sulla quantificazione della pena, anche con riferimento agli aumenti per la continuazione, sia adeguata in relazione alla prossimità della pena inflitta al minimo edittale, alla media edittale o al massimo edittale, secondo i principi elaborati dalla giurisprudenza di legittimità. 2) Il diniego delle circostanze attenuanti generiche sia sorretto da una motivazione che dia conto della valutazione degli elementi favorevoli e sfavorevoli, senza necessità di un'analitica disamina di tutti i fattori rilevanti. 3) L'applicazione della recidiva sia motivata con riferimento alla capacità a delinquere del reo, desunta dalla natura, dal tempo di commissione e dalla connessione dei precedenti penali con il nuovo reato. 4) Il diverso trattamento sanzionatorio riservato ad altri imputati, anche se correi, non implica un vizio di motivazione, salvo che il giudizio di merito sul punto sia manifestamente illogico o paradossale. La motivazione della sentenza di merito deve essere valutata nel suo complesso, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione discrezionale a quella del giudice di appello, salvo che quest'ultima non risulti affetta da manifesta illogicità o errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierlui - rel.Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a Napoli il 20.6.1978;
contro la sentenza della Corte di Appello di Napoli del 30.11.1921;
visti gli atti, il provvedimento impu…

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