Il concessionario di un servizio pubblico radiotelevisivo ha l'obbligo di assicurare che le proprie emissioni non provochino interferenze con altre emissioni lecite di radiofrequenze, anche di emittenti private. L'Amministrazione competente può pertanto ordinare al concessionario privato la rimozione immediata delle cause di interferenza accertate, con l'invito a presentare un progetto di modifica dei parametri tecnici del proprio impianto, e in caso di inottemperanza può procedere alla disattivazione d'ufficio dell'impianto. Il concessionario privato non può contestare l'esistenza delle interferenze provocate dal proprio impianto, ma deve dimostrarne l'inesistenza o l'attribuibilità a modifiche non autorizzate dell'impianto del concessionario pubblico. Il giudice amministrativo non può supplire all'onere probatorio gravante sulla parte ricorrente mediante un utilizzo esplorativo di verificazioni o consulenze, in assenza di precise allegazioni e elementi probatori a sostegno delle proprie ragioni. La competenza a disporre la disattivazione degli impianti di radiodiffusione in caso di interferenze appartiene agli organi periferici del Ministero competente, in applicazione della normativa di settore e dei principi affermati dalla giurisprudenza.