Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24740 del 8 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24740PEN

Massima

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Il figlio maggiorenne non ha un automatico diritto al mantenimento da parte dei genitori, ma deve dimostrare di essersi attivamente adoperato per rendersi autonomo economicamente, impegnandosi nella ricerca di un'occupazione in base alle opportunità offerte dal mercato del lavoro, senza indugiare nell'attesa di una opportunità lavorativa consona alle proprie aspirazioni. In mancanza di tale dimostrazione, il figlio non può pretendere dai genitori le somme di denaro che ritiene necessarie per il proprio sostentamento, essendo tale condotta integrativa del reato di estorsione, a prescindere dalla destinazione di tali somme. Inoltre, la concessione di attenuanti generiche in sede di commisurazione della pena non esclude la possibilità di ritenere sussistenti profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità del ricorso per cassazione, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppin - Presidente

Dott. VERGA Giovan - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. COSCIONI G - rel. Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanue - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/05/2022 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE COSCIONI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale PEDICINI ETTORE, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Bari, con sentenza del 16 maggio 2022, confermava la senten…

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