Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20842 del 16 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20842PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La mancata traduzione in lingua nota all'indagato alloglotta dell'ordinanza applicativa di una misura cautelare personale non ne determina l'invalidità, ma comporta soltanto che i termini per l'eventuale impugnazione decorrono dal momento in cui l'indagato abbia avuto effettiva conoscenza del contenuto del provvedimento. Il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento cautelare è limitato alla verifica della sua effettività, assenza di manifesta illogicità, assenza di contraddittorietà interna e compatibilità logica con altri atti del processo, senza poter riesaminare la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove operata dal giudice di merito, salvo che non siano denunciate specifiche violazioni di norme di legge o manifeste illogicità della motivazione secondo i canoni della logica e i principi di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/09/2022 del TRIBUNA del RIESAME di VENEZIA
udita la relazione svolta dal Consigliere MARCO MARIA MONACO;
lette le conclusioni del Procuratore Generale, Sost. Proc. Gen. GIUSEPPINA
CASELLA, per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Venezia, Sezione Distrettuale per il Riesame dei provvedimenti restrittivi della liberta' personale, con ordinanza del 7/9/2022, ha confermato l'ordinanza con la qual…

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