La responsabilità della struttura sanitaria per il ritardo nell'esecuzione dell'intervento chirurgico necessario a fronteggiare l'emorragia digestiva del paziente, aggravandone le condizioni cliniche già precarie e compromettendone la possibilità di ripresa, integra un inadempimento contrattuale che comporta l'obbligo di risarcire il danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale, il danno patrimoniale da lucro cessante e il danno biologico terminale subiti dagli eredi, con applicazione dei criteri di liquidazione equitativa previsti dalla giurisprudenza di legittimità e dalle tabelle di riferimento, tenuto conto della sussistenza di concause pregresse che hanno inciso in misura parziale sulla determinazione dell'evento infausto. L'omessa acquisizione del consenso informato del paziente, in caso di intervento chirurgico d'urgenza, non determina di per sé la lesione del diritto all'autodeterminazione, in assenza di allegazione e prova di ulteriori pregiudizi diversi dalla lesione del diritto alla salute.