Il mancato versamento totale o parziale dell'assegno di mantenimento dovuto in seguito a separazione o divorzio, di cui all'articolo 570-bis del codice penale, integra un reato di pericolo che si perfeziona con la sola omissione del pagamento, senza necessità di accertare l'effettiva mancanza dei mezzi di sussistenza in capo al beneficiario. La pena prevista per tale reato è alternativa, tra la reclusione e la multa, e non congiunta come per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare di cui all'articolo 570 del codice penale. Pertanto, il giudice deve applicare la sanzione alternativa prevista dal comma 1 dell'articolo 570-bis, senza poter ricorrere alla pena congiunta di cui al comma 2 dell'articolo 570. La riqualificazione del fatto contestato nell'imputazione originaria in tale fattispecie di reato non determina una lesione del diritto di difesa dell'imputato, purché gli elementi essenziali della nuova contestazione siano stati comunque prevedibili. Inoltre, il giudice di appello che riformi una sentenza assolutoria di primo grado è tenuto a una motivazione rafforzata, che dia conto delle ragioni per cui la prova acquisita assume una valenza dimostrativa diversa rispetto a quella ritenuta dal primo giudice, superando ogni ragionevole dubbio.