Il testamento olografo è nullo quando manca l'autografia o la sottoscrizione del testatore, in quanto tali requisiti formali sono essenziali per l'esistenza e la validità del negozio testamentario. L'intervento di un terzo che abbia scritto anche una sola parola durante la confezione del documento determina la nullità dell'intero testamento per difetto di complessiva autografia, a prescindere dall'importanza sostanziale della parte eterografa. Pertanto, il giudice, nel valutare la contestazione sull'autenticità di un testamento olografo, deve formare il proprio convincimento sulla base di tutti gli elementi di prova obiettivamente conferenti, senza essere vincolato ad alcuna graduatoria fra le diverse fonti di accertamento della verità, potendo anche fare ricorso a presunzioni logiche desumibili dal contesto storico-fattuale di riferimento. L'accertamento della nullità del testamento per difetto di autografia non preclude l'efficacia delle disposizioni a titolo particolare (legati), le quali conservano la loro validità ove non risultino incompatibili con il contenuto del testamento successivo.