Il proprietario di un immobile locato ha una posizione di garanzia che gli impone di vigilare sull'efficienza e sulla sicurezza degli impianti ivi installati, in modo da prevenire eventi dannosi per la salute e l'incolumità dei conduttori. Tale obbligo di controllo e manutenzione non può ritenersi adempiuto attraverso il mero affidamento a terzi tecnici qualificati, dovendo il proprietario esercitare un'attività di verifica e supervisione sull'operato di questi ultimi. Tuttavia, l'eventuale inadempimento di tale obbligo di vigilanza non determina automaticamente la responsabilità penale del proprietario, essendo necessario accertare, attraverso un giudizio controfattuale, che la condotta doverosa omessa avrebbe concretamente evitato l'evento dannoso. Pertanto, l'assoluzione del proprietario per insussistenza del fatto può essere legittima qualora non sia possibile stabilire con certezza il nesso causale tra la sua condotta omissiva e l'evento lesivo, in assenza di elementi probatori che consentano di ricostruire con precisione le cause dell'occlusione della canna fumaria e di affermare che il suo corretto adempimento avrebbe impedito il verificarsi dell'intossicazione da monossido di carbonio.