La composizione della commissione esaminatrice di una procedura concorsuale deve rispettare i principi di imparzialità e indipendenza, a tutela della correttezza e trasparenza dell'azione amministrativa. Pertanto, la presenza di rapporti accademici e professionali intensi e prolungati nel tempo tra un componente della commissione e un candidato, tali da far sorgere il sospetto di una valutazione non obiettiva, integra una situazione di conflitto di interessi che inficia la legittimità dell'intera procedura, imponendo la rinnovazione della stessa con una diversa composizione della commissione. Ciò vale anche quando il numero di docenti afferenti al settore disciplinare oggetto del concorso sia limitato, dovendo in ogni caso essere salvaguardate le imprescindibili garanzie di imparzialità. Inoltre, eventuali comportamenti o dichiarazioni dei commissari durante lo svolgimento della procedura che manifestino perplessità o pregiudizi nei confronti di un candidato sono sintomatici di una compromissione dell'indipendenza e obiettività della valutazione, con conseguente invalidità degli atti. In tali ipotesi, il giudice amministrativo deve disporre l'annullamento degli atti della procedura e ordinare all'amministrazione la rinnovazione della stessa a partire dalla nomina di una nuova commissione, al fine di assicurare il rispetto dei principi di correttezza e trasparenza.