Il reato di associazione per delinquere si configura quando sussistono i seguenti elementi costitutivi: 1) un vincolo associativo stabile e duraturo tra più persone; 2) un programma criminoso tendenzialmente indeterminato; 3) una struttura organizzativa, anche minima, idonea a realizzare gli obiettivi illeciti prefissati. Tali elementi devono essere valutati in concreto sulla base di un compendio probatorio che dimostri la consapevole adesione degli imputati al sodalizio e la loro partecipazione attiva e consapevole alla realizzazione del programma criminoso, anche attraverso il compimento di singoli reati-fine, senza che sia necessaria la prova di un'organizzazione gerarchica o di un ruolo apicale di alcuni degli associati. L'interpretazione del linguaggio criptico o cifrato utilizzato dagli imputati nelle conversazioni intercettate costituisce questione di fatto rimessa alla valutazione del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se non nei limiti della manifesta illogicità o irragionevolezza. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con il riferimento alla gravità della condotta reiterata nel tempo all'interno di un contesto associativo, senza necessità di esaminare tutti i parametri di cui all'art. 133 c.p.