MASSIMA GIURIDICA Il rendiconto condominiale deve essere redatto in modo da consentire la verifica immediata della situazione patrimoniale del condominio, con l'indicazione analitica delle voci di entrata e di uscita e di ogni altro dato inerente alla gestione, in conformità alle prescrizioni di cui all'art. 1130-bis c.c. Pertanto, la delibera assembleare di approvazione del rendiconto e del preventivo condominiale è invalida qualora i documenti approvati non contengano il riparto completo delle spese fra tutti i partecipanti al supercondominio, limitandosi a una ripartizione "per edificio" o "per sub-condominio", senza il dettaglio delle quote di ciascuna unità immobiliare. Tale vizio di redazione del rendiconto e del preventivo, che impedisce la verifica della correttezza del riparto, viola i principi di trasparenza e verificabilità della gestione condominiale stabiliti dall'art. 1130-bis c.c., applicabile anche ai supercondomini in virtù del rinvio di cui all'art. 1117-bis c.c. Ciò in quanto i partecipanti al supercondominio, in relazione alle parti e ai servizi condivisi, hanno diritto di conoscere la ripartizione globale delle spese fra tutti i condomini, e non soltanto quella relativa al proprio sub-condominio. Al contrario, la delibera di nomina del nuovo amministratore del supercondominio è valida, nonostante il rappresentante del singolo condominio abbia votato in difformità dalle indicazioni ricevute dalla propria assemblea condominiale, in quanto l'art. 67, comma 4, disp. att. c.c. prevede che ogni limite o condizione al potere di rappresentanza del condominio nell'assemblea del supercondominio si considera come "non apposto".