Il termine di decadenza di 180 giorni previsto dalla legge per la proposizione della domanda di ammissione del credito nei confronti dell'amministrazione giudiziaria relativa a un procedimento di prevenzione patrimoniale decorre dal momento in cui la confisca diviene definitiva, ossia dal deposito del dispositivo della sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato il provvedimento di confisca, indipendentemente dall'avvenuta comunicazione da parte dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Tale termine di decadenza, fissato dal legislatore nell'interesse della certezza dei rapporti giuridici e della ragionevole durata del procedimento, è conforme ai principi di ragionevolezza, tutela del diritto di difesa e certezza dei rapporti giuridici, salva la possibilità per il creditore di essere restituito nel termine stabilato a pena di decadenza qualora provi di non averlo potuto osservare per causa a lui non imputabile. L'omessa o tardiva comunicazione da parte dell'Agenzia non incide sulla decorrenza del termine, essendo tale adempimento meramente informativo e non condizione di operatività dello stesso, ferma restando la possibilità per il creditore di essere rimesso in termini ove dimostri di non aver avuto conoscenza del procedimento di prevenzione o del provvedimento definitivo di confisca per ragioni non imputabili a sua colpa.