Il reato di maltrattamenti in famiglia si configura quando la condotta abituale e vessatoria dell'agente, realizzata all'interno del nucleo familiare, crea una situazione di grave disagio e sofferenza morale e fisica nelle vittime, indipendentemente dalla sussistenza di lesioni fisiche. La valutazione della sussistenza del reato deve tenere conto del complessivo contesto relazionale e delle dichiarazioni di tutte le persone informate sui fatti, senza limitarsi a singoli episodi isolati. L'aggravante della connessione teleologica tra il reato di lesioni e quello di maltrattamenti richiede la specifica finalizzazione della condotta lesiva alla realizzazione del reato-fine, non essendo sufficiente la mera contestualità o occasionalità delle condotte. Analogamente, l'aggravante della connessione occasionale presuppone che il reato di lesioni sia commesso in occasione della realizzazione del reato di maltrattamenti, non potendosi rilevare tale nesso quando le lesioni siano estranee al contesto maltrattante e riconducibili a dissapori personali.