Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 1756 del 2024

ECLI:IT:TARPA:2024:1756SENT

Massima

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Il datore di lavoro è tenuto a mettere concretamente e in piena trasparenza il lavoratore nelle condizioni di poter fruire effettivamente delle ferie annuali retribuite cui ha diritto, invitandolo formalmente a farlo e informandolo in modo accurato e tempestivo del rischio di perdere tali ferie e del correlato diritto a un'indennità finanziaria sostitutiva in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Incombe pertanto al datore di lavoro l'onere di provare di aver esercitato la massima diligenza a tal fine; in difetto, l'estinzione del diritto alle ferie alla fine del periodo di riferimento o di riporto autorizzato e, in caso di cessazione del rapporto, il mancato pagamento dell'indennità finanziaria per le ferie non godute, violano l'art. 7 della direttiva 2003/88/CE e l'art. 31, par. 2, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Il diritto alle ferie annuali retribuite è un principio particolarmente importante del diritto sociale dell'Unione, conferito a ogni lavoratore indipendentemente dal suo stato di salute, e non può estinguersi alla fine del periodo di riferimento o di riporto se il lavoratore non è stato posto in condizione di beneficiarne effettivamente. Pertanto, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, il lavoratore ha diritto a un'indennità finanziaria per le ferie annuali retribuite non godute, a prescindere dal motivo della cessazione, salvo il caso in cui il lavoratore, deliberatamente e con piena cognizione, si sia astenuto dal fruire delle ferie dopo essere stato messo in condizione di esercitare tale diritto.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/05/2024

N. 01756/2024 REG.PROV.COLL.

N. 01657/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1657 del 2019, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avv.to ((omissis)), con domicilio digitale corrispondente alla PEC indicata negli scritti difensivi, e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avv.to ((omissis)) in Palermo, ((omissis)) n. 322;

contro

Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’Avvocatura distr.le dello Stato, con domicilio digitale corrispondente alla PEC come da registri di giustizia, e domicilio fisico
ex lege
presso la sua sede in Palermo, ((omissis)) n. 182;

per l’acceramento

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