Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nell'ipotesi di distacco o comando di diritto pubblico di un dipendente presso un'amministrazione diversa da quella di appartenenza, gli oneri economici direttamente connessi all'attività prestata presso l'amministrazione di destinazione, quali i compensi accessori e indennitari, non possono gravare sul datore di lavoro distaccante, salvo diversa e specifica previsione normativa. L'obbligo contributivo relativo a tali emolumenti accessori grava esclusivamente sull'amministrazione di destinazione che li ha erogati, non essendo imputabile alcuna omissione contributiva al datore di lavoro distaccante. Nei periodi di collaborazione non continuativa, l'obbligo contributivo grava direttamente sul collaboratore, in quanto titolare del rapporto previdenziale con l'ente di previdenza, non potendo essere imputato alcun inadempimento contributivo all'amministrazione committente, in assenza dell'adempimento da parte del collaboratore dell'onere di iscrizione alla gestione separata INPS. Il principio di automaticità delle prestazioni previdenziali non trova applicazione in tale ipotesi. L'ordinanza che dispone il subentro di un'amministrazione nelle funzioni di un commissario straordinario non comporta il trasferimento automatico di tutte le situazioni giuridiche passive relative ai rapporti di lavoro, in assenza di una specifica previsione normativa in tal senso.