La banca che procede all'incasso di assegni non trasferibili è tenuta ad adottare la diligenza qualificata del bonus argentarius, prevista dall'art. 1176, comma 2, c.c., verificando con particolare attenzione le circostanze "anomale" relative all'identità e alla condotta del presentatore, quali l'apertura di un libretto di risparmio contestuale all'incasso, la provenienza da località diverse dalla residenza o domicilio, l'assenza di pregressi rapporti con la banca. In tali ipotesi, la banca è responsabile per inadempimento contrattuale ex art. 1218 c.c. qualora non dimostri di avere adottato le cautele necessarie per scongiurare l'incasso da parte di soggetti non legittimati. Tuttavia, il creditore che spedisce l'assegno con posta ordinaria, anziché con posta raccomandata o assicurata, concorre alla causazione del danno ai sensi dell'art. 1227, comma 2, c.c., esponendosi volontariamente ad un rischio superiore a quello consentito dalla comune prudenza.