Il canone demaniale marittimo di mero riconoscimento del carattere demaniale del bene concesso in uso, previsto dall'art. 39, comma 2, del Codice della Navigazione, è applicabile solo quando il concessionario non ritrae alcun lucro o provento dall'utilizzo del bene demaniale, in quanto l'assenza di qualsiasi vantaggio economico diretto o indiretto per il concessionario costituisce il presupposto essenziale per la determinazione del canone in misura meramente simbolica. Pertanto, il canone di riconoscimento non può essere applicato quando l'attività svolta dal concessionario, pur essendo di pubblico interesse, risulta comunque redditizia e produttiva di utili, anche se in modo indiretto e mediato, in ragione dell'impiego del bene demaniale concesso in uso, poiché in tal caso sussiste un nesso di strumentalità necessaria tra l'utilizzo del bene e il profitto conseguito, incompatibile con la finalità di mero riconoscimento del carattere demaniale del bene. L'Autorità concedente, pertanto, non può determinare un canone demaniale minimo superiore al canone di riconoscimento del 10% previsto dalla legge, in quanto ciò comporterebbe la disapplicazione della disciplina speciale dettata dall'art. 39, comma 2, del Codice della Navigazione, in violazione del divieto di cui all'art. 7, comma 3, del D.L. n. 400/1993.