Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21390 del 18 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21390PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso proposto dall'imputato avverso la sentenza di appello, afferma che la Corte di appello ha correttamente esaminato nel merito i motivi di gravame, pur in assenza di un accordo sulla pena ex art. 599-bis c.p.p., in quanto ha dato atto della rinuncia ai motivi di impugnazione diversi da quelli relativi al trattamento sanzionatorio, formulata dal difensore dell'imputato. Tuttavia, la Corte di cassazione rileva che la motivazione della sentenza di appello è carente con riferimento al mancato riconoscimento della richiesta di esclusione della recidiva e della continuazione tra i reati, in quanto la Corte di appello non ha adeguatamente argomentato tali profili. Pertanto, la sentenza di appello viene annullata limitatamente al trattamento sanzionatorio, con rinvio ad altra sezione della Corte di appello per un nuovo giudizio su tali aspetti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALVANESE Ersilia - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. DI NICOLA T. Paola - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - rel. Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 15/4/2022 dalla Corte di cassazione;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Di Geronimo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Lori Perla, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata, la Settima sezione di questa Corte aveva dichiarato l'inammissibilita' del…

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