Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21431 del 18 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21431PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p., è configurabile anche nei confronti di soggetti che non facciano parte di un'associazione di tipo mafioso, purché la loro condotta evochi la forza intimidatrice tipica dell'agire mafioso, richiamando alla mente e alla sensibilità della vittima il vincolo associativo e la capacità di nuocere propri delle consorterie mafiose, anche attraverso l'ostentazione di una presunta contiguità con tali organizzazioni criminali e l'utilizzo di atteggiamenti riconducibili a quelli delle stesse, come la millantata possibilità di offrire "protezione" in cambio di denaro e la prospettazione di "seri problemi" in caso di mancata accettazione delle richieste. L'aggravante in questione non richiede la dimostrazione dell'effettiva appartenenza dell'agente a un'associazione mafiosa, essendo sufficiente che la violenza o la minaccia evochino la forza intimidatrice tipicamente mafiosa, a prescindere dalla struttura associativa del sodalizio criminale. La valutazione della credibilità soggettiva ed oggettiva della persona offesa, specie se costituita parte civile, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifeste contraddizioni o illogicità. Parimenti, la determinazione della pena, anche in relazione all'applicazione di circostanze aggravanti o attenuanti, è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, il quale è tenuto a una motivazione sintetica, salvo il caso in cui la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. PACILLI G. Anna R. - Consigliere

Dott. D'AURIA Donato - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso la sentenza del 14/02/2022 della Corte d'appello di Milano
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE NICASTRO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. MARINELLI FELICETTA, che ha concluso chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili;
udito l'Avv. (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS), la quale ha concl…

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