La delibera assembleare condominiale, regolarmente approvata e non impugnata, costituisce titolo di credito e prova dell'esistenza del credito condominiale nei confronti del singolo condomino, legittimando l'emissione del decreto ingiuntivo per il recupero delle relative spese ordinarie e straordinarie. Il giudice può sindacare la validità della delibera assembleare solo se questa sia stata tempestivamente impugnata in via d'azione, non essendo sufficiente la mera eccezione di nullità o annullabilità in sede di opposizione al decreto ingiuntivo. La mancata impugnazione della delibera assembleare, che approva le spese condominiali, comporta l'inoppugnabilità del relativo credito, il quale può essere fatto valere dal condominio mediante decreto ingiuntivo, senza che il giudice possa riesaminare la legittimità della delibera stessa, salvo che questa non sia stata tempestivamente impugnata in via d'azione. Il decreto ingiuntivo emesso sulla base della delibera assembleare non impugnata ha natura dichiarativa e non costitutiva del credito condominiale, il quale preesiste all'approvazione della ripartizione delle spese da parte dell'assemblea, avendo natura di obbligazione propter rem derivante dalla titolarità del diritto reale sull'immobile condominiale.