Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24412 del 7 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24412PEN

Massima

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La concessione della sospensione condizionale della pena ai sensi dell'art. 163, comma 3, c.p. presuppone che la pena inflitta non superi i due anni e sei mesi e che l'autore del reato abbia compiuto i settant'anni al momento della commissione del fatto. Tuttavia, in presenza di più episodi criminosi tra loro in continuazione, ove alcuni di essi siano stati commessi prima del compimento dei settant'anni, non può trovare applicazione il beneficio della sospensione condizionale della pena, in quanto il requisito anagrafico deve essere soddisfatto per tutti i reati ricompresi nel vincolo della continuazione. Il giudice, pertanto, nel valutare la concessione della sospensione condizionale della pena, deve verificare che tale condizione sia integrata con riferimento a tutti i reati per i quali è stata riconosciuta la continuazione, senza poter prescindere dalla data di commissione di ciascuno di essi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

Dott. LANNA Angelo V. - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/07/2022 del GIP TRIBUNALE di TORINO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;
lette le conclusioni del PG Dott. DALL'OLIO M., che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 20 luglio 2022, il Tribunale di Torino, quale giudice dell'esecuzione, ha accolto l'istanza di (OMISSIS) di applicazione della disciplina della continuazione tra i fatti oggetto dell…

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