Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27883 del 27 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27883PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione di preminenza, induce il privato a corrispondergli una somma di denaro, realizza il delitto di induzione indebita di cui all'art. 319-quater c.p. e non il reato di corruzione, salvo che non emerga un incontro libero e consapevole delle volontà delle parti, tale da configurare un accordo corruttivo. Ai fini della distinzione tra le due fattispecie, il giudice deve accertare se la condotta del pubblico agente abbia determinato una condizione di soggezione psicologica nel privato, tale da indurlo a versare la somma non dovuta per il timore di subire un pregiudizio in conseguenza dell'esercizio dei poteri pubblicistici, ovvero se il privato abbia agito per mero calcolo utilitaristico, versandosi in tal caso nella corruzione. Qualora il fatto sia ritenuto di lieve entità, il giudice deve valutare la possibilità di applicare la causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p. ovvero la circostanza attenuante di cui all'art. 323-bis c.p., tenendo conto anche del disvalore astrattamente attribuito dalla legge al momento della commissione del fatto. La pena deve essere determinata con riferimento al regime edittale vigente al momento della commissione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. FLORIT Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di appello di Napoli del 15.11.2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Pierluigi Cianfrocca;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Molino Pietro, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Salerno, in data 15.1.2021, aveva confermato …

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