Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'erede legittimario che agisce in simulazione di atti dispositivi compiuti dal de cuius, al fine di reintegrare la propria quota di riserva, può provare la simulazione anche mediante presunzioni, senza essere soggetto ai limiti probatori previsti dall'art. 1417 c.c. per le parti contraenti, a condizione che la domanda di simulazione sia strumentale e finalizzata alla tutela della quota di legittima. Viceversa, qualora l'azione di simulazione sia proposta dall'erede senza allegare la lesione della quota di riserva, ma al solo fine di reintegrare il patrimonio ereditario, si applica il regime probatorio ordinario previsto dall'art. 1417 c.c. L'esercizio dell'azione di riduzione non è necessario ai fini dell'applicazione del regime probatorio agevolato, essendo sufficiente che l'erede legittimario alleghi che l'accertamento della simulazione è funzionale alla tutela della propria quota di legittima.