Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16267 del 17 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16267PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, reiterata nel tempo, cagiona un fondato timore per la propria incolumità o per quella di un prossimo congiunto, determinando un grave e perdurante stato di ansia e di paura, tale da alterare le abitudini di vita della vittima. La sussistenza del reato non richiede necessariamente la realizzazione di eventi lesivi, essendo sufficiente la produzione di un fondato timore per la propria o altrui incolumità, anche in relazione a soggetti vulnerabili come i minori con disabilità. In tal caso, il reato si perfeziona in capo ai genitori del minore, destinatari del fondato timore per l'incolumità del figlio, a causa delle condotte persecutorie dell'agente nei confronti del minore stesso, anche ove questi non sia in grado di comprendere appieno le offese ricevute. La circostanza aggravante prevista dal comma 3 dell'art. 612-bis c.p. per il caso in cui il fatto sia commesso in danno di un minore si applica anche quando il minore, pur essendo il destinatario diretto delle condotte persecutorie, non sia in grado di comprenderne pienamente la portata a causa della sua disabilità, in quanto la ratio di tutela della norma è volta a garantire una maggiore protezione nei confronti di soggetti vulnerabili. Il giudice di merito può negare l'applicazione delle circostanze attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena, ove ritenga che non sussistano elementi idonei a giustificare una valutazione positiva della condotta dell'imputato, anche in considerazione della cessazione del reato abituale in coincidenza con l'applicazione di una misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO Rosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/04/2022 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO CAPUTO;
Rilevato che il difensore del ricorrente ha formulato richiesta di discussione orale del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, ex articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176, prorogato, quanto alla disciplina processuale, in forza del Decreto Legge …

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