Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11961 del 21 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11961PEN

Massima

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La misura cautelare personale del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, in assenza di una espressa previsione normativa che ne limiti la portata, è applicabile anche ai reati contro il patrimonio, ove sussista la necessità di tutela non solo della "res", ma anche dell'incolumità della persona che ne è titolare. Il presupposto per l'applicazione di tale misura cautelare nei reati contro il patrimonio è la concreta sussistenza di esigenze di tutela dell'incolumità della persona offesa, a prescindere dalla natura del reato contestato. Il giudice, pertanto, nel valutare l'applicabilità della misura cautelare del divieto di avvicinamento, deve verificare non solo l'esistenza dei presupposti di cui all'art. 273 c.p.p., ma anche l'effettiva necessità di tutelare l'integrità fisica e psicologica della persona offesa, anche in relazione a reati contro il patrimonio. La misura cautelare in esame, infatti, mira a garantire la libertà di circolazione e di relazione della persona offesa, a prescindere dalla tipologia di reato contestato, laddove sussistano concreti pericoli per la sua incolumità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANTOVANO Alfredo - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/03/2022 del TRIBUNALE DI ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SARACO ANTONIO;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa COCOMELLO ASSUNTA che ha concluso per il rigetto del ricorso;
a seguito di trattazione ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8.
RITENUTO IN FATTO

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