Il dolo specifico del reato di trasferimento fraudolento di valori, previsto dall'art. 512-bis c.p., consiste nella finalità di eludere l'applicazione di misure di prevenzione patrimoniali, a prescindere dalla concreta idoneità della condotta a raggiungere tale scopo. Tuttavia, il giudice deve valutare attentamente le peculiarità del caso concreto e le allegazioni difensive, anche in relazione all'origine lecita dei beni oggetto di trasferimento simulato e all'eventuale esistenza di finalità concorrenti, come esigenze di natura familiare o commerciale, al fine di accertare la sussistenza del dolo specifico richiesto dalla fattispecie. L'omessa comunicazione della variazione patrimoniale, prevista dall'art. 76, comma 7, del d.lgs. n. 159/2011, integra un reato di pericolo astratto, per il quale è sufficiente il dolo generico, senza che sia necessario l'intento di occultare le informazioni all'autorità competente.