Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21458 del 19 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21458PEN

Massima

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Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, previsto dall'art. 314 c.p.p., comma 1, non spetta qualora l'interessato abbia tenuto una condotta consapevole e volontaria idonea a creare una situazione di doveroso intervento dell'autorità giudiziaria, oppure una condotta caratterizzata da evidente negligenza, imprudenza, trascuratezza o inosservanza di leggi, regolamenti o norme disciplinari, tale da costituire una prevedibile ragione di intervento dell'autorità giudiziaria con l'adozione di un provvedimento restrittivo della libertà personale o il mancato annullamento di uno già emesso. Il giudice della riparazione deve valutare la condotta dell'interessato sia anteriormente che successivamente alla sottoposizione alla misura cautelare, nonché al momento della legale conoscenza della pendenza di un procedimento a suo carico, al fine di accertare l'incidenza causale del dolo o della colpa grave rispetto all'applicazione del provvedimento di custodia cautelare. Pertanto, la condotta volta a concordare versioni di comodo con persone da sentirsi dagli inquirenti, pur non integrando necessariamente i reati di cui agli artt. 377 e 377-bis c.p., può comunque assumere le caratteristiche del fatto gravemente colposo co-induttivo dell'autorità giudiziaria procedente in errore, e dunque essere ostativa al riconoscimento del diritto all'equa riparazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessandro - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

Dott. ANTEZZA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/03/2022 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRO D'ANDREA;
lette/sentite le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 15 marzo 2022 la Corte di appello di Palermo ha rigettato l'istanza di riparazione per ingiusta detenzione presentata da (OMISSIS), in relazione alla sofferta restrizione in custodia cautelare in carcere (per un anno, cinque mesi e diciassette giorn…

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