Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24177 del 6 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24177PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel motivare la sentenza di condanna, non può basarsi su una ricostruzione dei fatti in contrasto con l'imputazione contestata all'imputato, pena la violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza. Infatti, la motivazione della sentenza deve essere logica, coerente e pienamente corrispondente ai fatti oggetto del procedimento penale, senza alcuna discrepanza tra l'imputazione e l'accertamento giudiziale. Il vizio di motivazione che deriva da tale contrasto tra l'imputazione e la ricostruzione operata dal giudice integra una violazione di legge, e non un mero travisamento della prova, comportando l'annullamento della sentenza con rinvio ad altro giudice per un nuovo esame. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato, è tenuto a rispettare rigorosamente i limiti dell'imputazione, senza poter modificare o alterare i termini fattuali del fatto contestato, pena il venir meno della correlazione tra accusa e sentenza, principio cardine del giusto processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco Mar - Presidente

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - rel. Consigliere

Dott. CIRESE Marina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/09/2022 del TRIBUNALE di PADOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. LOREDANA MICCICHE';
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. MANUALI VALENTINA, che ha concluso chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Padova, con sentenza in data 12 settembre 2022…

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