L'aumento consistente della cubatura rispetto al progetto autorizzato, che comporta modifiche delle superfici di solaio superiori del 6% per gli edifici eccedenti i 2.000 mc, costituisce una variazione essenziale ai sensi dell'art. 32 del D.P.R. n. 380/2001 e dell'art. 3, comma 1, lett. c), della L.R. n. 28/1991, indipendentemente dal fatto che tale aumento volumetrico sia assorbito dalla cubatura residua non utilizzata o rientri nella soglia del 6% prevista dalla normativa regionale. Inoltre, la presentazione di una istanza di sanatoria ex art. 36 del D.P.R. n. 380/2011 non rende automaticamente inefficace il provvedimento sanzionatorio pregresso, determinando solo una sospensione dell'efficacia dell'ordine di demolizione, che riacquista la sua efficacia in caso di rigetto della domanda di accertamento di conformità. L'ordine di demolizione di un immobile abusivo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede una motivazione rafforzata in ordine alle ragioni di pubblico interesse, diverse dal mero ripristino della legalità violata, che impongono la rimozione dell'abuso, neppure nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso e il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso.