Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1074 del 13 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:1074PEN

Massima

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Il contratto di affitto di azienda, anche se stipulato in prossimità del fallimento, non integra necessariamente il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, essendo necessario accertare, in concreto, se l'operazione sia stata realizzata con l'intento di sottrarre il patrimonio aziendale alla garanzia dei creditori, ovvero se il canone di affitto pattuito sia congruo e l'attività aziendale sia stata effettivamente mantenuta in esercizio. Pertanto, la mera cessione di diritti di sfruttamento di una cava, attività principale della società fallita, non integra di per sé il reato di bancarotta fraudolenta, qualora risulti che tale cessione sia avvenuta nell'ambito di un contratto di affitto di azienda a condizioni di mercato, con il mantenimento dell'attività produttiva e senza pregiudizio per la garanzia patrimoniale dei creditori. Inoltre, la mancata indicazione espressa della titolarità dell'autorizzazione amministrativa per lo sfruttamento della cava nel contratto di affitto non è di per sé sufficiente a configurare una condotta distrattiva, in quanto tale autorizzazione segue ope legis il trasferimento dell'azienda o del ramo aziendale che ne è titolare. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, deve esaminare complessivamente le modalità e le finalità dell'operazione negoziale, verificando in concreto se essa sia stata realizzata con l'intento di sottrarre il patrimonio aziendale alla garanzia dei creditori, ovvero se sia stata effettuata nell'interesse della continuità aziendale e a condizioni di mercato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso a sentenza del 21/01/2019 della CORTE di APPELLO di ANCONA;
Visti gli atti il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Maria Teresa BELMONTE
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale, Lettieri Nicola, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Letta la ineinoria dell'avvocato (OMISSIS), difensore del ricorrente, che insiste per del ricorso, anche riportandosi…

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