Consiglio di Stato sentenza n. 5595 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:5595SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Le scelte urbanistiche costituiscono valutazioni di merito sottratte al sindacato giurisdizionale di legittimità, salvo che risultino inficiate da errori di fatto, abnormi illogicità, violazioni procedurali, ovvero che, per quanto riguarda la destinazione di specifiche aree, risultino confliggenti con particolari situazioni che abbiano ingenerato affidamenti e aspettative qualificate. 2. L'onere di motivazione gravante sull'amministrazione in sede di adozione di uno strumento urbanistico generale è di carattere generale e risulta soddisfatto con l'indicazione dei profili generali e dei criteri che sorreggono le scelte effettuate, senza necessità di una motivazione puntuale e "mirata", salvo i casi in cui le scelte incidano su zone territorialmente circoscritte ledendo legittime aspettative. 3. La destinazione urbanistica D5a impressa dal PUG a determinate aree, finalizzata a consentire un utilizzo compatibile con il contesto e con le valenze paesaggistiche e ambientali, senza gravare le stesse di pressione antropica derivante dall'applicazione degli indici edificatori propri delle zone D, non è irrazionale né in contrasto con le previsioni di sviluppo turistico-ricettivo contenute nel Documento Programmatico Preliminare, in quanto il Comune ha operato un bilanciamento tra le diverse esigenze di pianificazione territoriale. 4. La previsione del PUG di imporre l'obbligo di cessione di aree per urbanizzazioni secondarie, ai sensi dell'art. 5 del d.m. n. 1444/1968, per gli interventi di completamento/ampliamento degli immobili esistenti (condonati) in zona D5a, è legittima in quanto la norma si riferisce alla destinazione d'uso dell'insediamento e non alla mera tipizzazione della zona. 5. La previsione di un tracciato viario di attraversamento all'interno di un vasto compendio immobiliare di proprietà delle ricorrenti, finalizzata a garantire un comodo e meno pericoloso congiungimento con la strada provinciale, rientra nell'ambito delle valutazioni discrezionali dell'amministrazione comunale in sede di pianificazione urbanistica generale, non sindacabili in sede giurisdizionale. 6. In tema di regolazione delle spese di giudizio, la compensazione integrale è consentita solo in presenza di "gravi ed eccezionali ragioni", che devono essere adeguatamente esternate in motivazione in modo da rendere comprensibile l'iter logico-giuridico e le valutazioni (di fatto ed eventualmente di sostanziale equità) su cui essa si fonda. La mera assoluta novità di taluni profili controversi non costituisce di per sé una "grave ed eccezionale ragione" idonea a giustificare la compensazione delle spese.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/06/2023

N. 05595/2023REG.PROV.COLL.

N. 04023/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4023 del 2017, proposto dalla società Pineta delle Conchiglie di Giuseppe Catamo & C. Snc, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, e Catamo s.n.c., persona del sul legale rappresentante, rappresentate e difese dagli avvocati Sandro Coccioli e Danilo Lorenzo, con domicilio eletto presso lo studio Marina Millio in Roma, via Marianna Dionigi 29;

contro

il Comune di Sannicola, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Roberto Gualtiero Marra, con domicilio eletto presso lo studio Marco Gardin in Roma, via Laura Mantegazza, n. 24;
la Regione…

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