Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21111 del 17 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21111PEN

Massima

Il reato di maltrattamenti si configura anche quando la vittima, in ragione della sua tenera età e del conseguente insufficiente grado di maturità psichica, non percepisca le condotte obiettivamente maltrattanti come lesive della propria personalità e non manifesti reazioni sintomatiche da stress post-traumatico. L'elemento soggettivo del dolo non richiede l'intenzione di infliggere sofferenze, ma solo la consapevolezza e volontà dell'agente di persistere in un'attività obiettivamente vessatoria. L'esclusione di alcuni episodi maltrattanti non comporta una riduzione di pena, trattandosi di un reato abituale, e il giudizio di bilanciamento delle circostanze può legittimamente valorizzare la gravità delle condotte, l'assenza di resipiscenza e la mancanza di iniziative risarcitorie, a fronte di manifestazioni di contrizione generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - rel. Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/04/2022 della Corte di appello di Torino;
letti gli atti il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Martino Rosati;
lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Giuseppe Riccardi, che ha chiesto di rigettare il ricorso;
lette le conclusioni del difensore delle parti civili (OMISSIS) e (OMISSIS), nella qualita' di genitori del minore (OMISSIS),…

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