Consiglio di Stato sentenza n. 2635 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:2635SENT

Massima

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Il diritto di accesso alle informazioni ambientali, disciplinato dal d.lgs. n. 195/2005, è caratterizzato da un ampio margine di accessibilità, con limiti di diniego interpretati in modo restrittivo. L'autorità pubblica, nel valutare eventuali richieste di accesso, deve effettuare una ponderazione tra l'interesse pubblico all'informazione ambientale e l'interesse alla riservatezza dei dati personali o riguardanti persone fisiche, senza che la mera esistenza di accordi di riservatezza con consulenti tecnici possa di per sé ostare all'accesso. Ove necessario, l'autorità può disporre l'oscuramento delle sole parti e contenuti la cui divulgazione possa recare concreto pregiudizio alla riservatezza, purché le persone fisiche interessate non abbiano espressamente acconsentito alla divulgazione. Il richiedente l'accesso deve dimostrare un interesse ambientale concreto e rilevante, non meramente indiretto o finalizzato a scopi diversi, essendo precluso l'uso distorto di tale diritto.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/03/2023

N. 02635/2023REG.PROV.COLL.

N. 05841/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5841 del 2022, proposto dal Cipess - Comitato Interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, dal Ministero dell'economia e delle finanze, dalla Presidenza del consiglio dei ministri, in persona dei rispettivi legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentati e difesi ex lege dall'Avvocatura generale dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12;

contro

la Recommon A.P.S., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Matteo Ceruti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

nei c…

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