Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27107 del 22 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27107PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando il soggetto attivo, approfittando della situazione di debolezza e di bisogno del soggetto passivo, lo costringe a compiere un atto di disposizione patrimoniale, mediante minaccia di un male ingiusto, anche se non esplicitamente prospettato, ma desumibile dalle concrete circostanze del caso, come la posizione di preminenza del datore di lavoro e le condizioni del mercato del lavoro. Ai fini della sussistenza del reato, è irrilevante che il soggetto attivo non abbia tratto un vantaggio personale dall'operazione, essendo sufficiente che la condotta sia stata finalizzata a procurare un ingiusto profitto al datore di lavoro. La circostanza aggravante delle "più persone riunite" richiede la simultanea presenza di almeno due persone nel luogo e al momento della realizzazione della violenza o della minaccia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. BORSELLINO Daniela - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. LEOPIZZI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Firenze in data 25/1/2022;
preso atto che il procedimento viene trattato con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, convertito nella L. 18/12/2020 n. 176 (cosi' come modificato per il termine di vigenza dal Decreto Legge n. 30/12/2021, n. 228, articolo 16, convertito nella L. 25/02/2022 n. 15);
udita la relazione svolta dal consigliere Lucia Aielli;
udita la …

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