Cassazione penale Sez. V sentenza n. 507 del 10 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:507PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione si configura quando l'amministratore di una società fallita ha distratto beni sociali, trasferendoli a favore di altre società del medesimo gruppo, senza che sia dimostrata la sussistenza di vantaggi compensativi idonei a neutralizzare gli effetti negativi di tali operazioni per la società fallita. Ai fini dell'esclusione della natura distrattiva di tali operazioni, non è sufficiente la mera appartenenza delle società coinvolte ad un medesimo gruppo, essendo necessario che l'amministratore dimostri in modo specifico l'esistenza di un saldo finale positivo delle operazioni compiute nell'interesse del gruppo, ovvero la concreta e fondata prevedibilità di vantaggi compensativi per la società apparentemente danneggiata. La prova della distrazione può essere desunta anche dalla mancata dimostrazione, da parte dell'amministratore, della destinazione al soddisfacimento delle esigenze della società dei beni risultanti dagli ultimi documenti contabili attendibili, anche se risalenti nel tempo. Il giudice, nel determinare la pena, deve tenere conto della gravità del danno cagionato, dell'intensità del dolo e dei motivi a delinquere, nonché della personalità dell'imputato, desumibile anche dai precedenti penali, senza che ciò comporti un obbligo di specifica motivazione in ordine al diniego delle circostanze attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. Scarl INI Enrico V. S. - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/09/2020 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MATILDE BRANCACCIO;
letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore Generale PAOLA MASTROBERARDINO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Viene in esame la sentenza della Corte d'Appello di Bologna, che, in parziale riforma del…

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