Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: In tema di accertamento del nesso di causalità materiale tra condotte omissive o commissive degli imputati e patologie asbesto-correlate (come mesotelioma pleurico, carcinoma polmonare, asbestosi) in ambito lavorativo, il giudice penale è tenuto a verificare non solo la causalità generale, basata su leggi scientifiche di copertura di carattere probabilistico, ma anche la causalità individuale, valutando attentamente i fattori causali alternativi e concorrenti che possono aver determinato l'insorgenza della malattia nel singolo caso concreto. In assenza di una legge scientifica universalmente condivisa che riconosca l'effetto acceleratore dell'esposizione prolungata all'amianto sulla progressione del processo patologico, il giudice non può prescindere da un'accurata analisi della causalità individuale, senza poter fare affidamento sulla mera causalità generale, anche quando questa sia supportata da studi epidemiologici e sperimentali. Il giudizio di responsabilità penale non può fondarsi esclusivamente sulla maggiore probabilità statistica di insorgenza della malattia in relazione alla durata dell'esposizione, ma richiede la verifica della effettiva incidenza causale della condotta dell'imputato rispetto all'evento lesivo nel singolo caso concreto, tenendo conto di tutti i fattori causali rilevanti.