Il punteggio integrativo all'esame di Stato è una votazione premiale di natura eccezionale e discrezionale, attribuita dalla commissione d'esame in relazione a specifiche qualità dimostrate dal candidato durante il corso di studi o all'esame finale. La decisione di non assegnare in tutto o in parte il punteggio integrativo non deve essere motivata, essendo la motivazione richiesta solo se la commissione decide di premiare lo studente. Non sussiste alcun automatismo tra il voto del colloquio finale e l'attribuzione del punteggio integrativo, in quanto questo manterrebbe la sua funzione premiale e non diverrebbe uno strumento di livellamento al rialzo dei voti. La commissione non è vincolata ad attribuire il punteggio integrativo per una valutazione alta del colloquio, per un elaborato di elevata qualità o per una conduzione globale del colloquio di elevata qualità, pur avendoli indicati come criteri, in quanto il riconoscimento del punteggio integrativo rimane una facoltà discrezionale e non un obbligo. L'esame di Stato non è una procedura comparativa, pertanto le votazioni dei candidati non si influenzano reciprocamente e l'attribuzione di punteggi integrativi ad altri candidati non impone di riconoscerli anche al ricorrente.