Corte d'appello civile Roma sentenza n. 815 del 26 aprile 2023

Massima

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Il divieto di trasferimento del lavoratore che assiste con continuità un familiare disabile convivente, di cui all'art. 33, comma 5, della L. n. 104 del 1992, opera ogni volta che muti definitivamente il luogo geografico di esecuzione della prestazione, anche nell'ambito della medesima unità produttiva che comprenda uffici dislocati in luoghi diversi, in quanto il dato testuale contenuto nella norma, che fa riferimento alla sede di lavoro, non consente di ritenere tale nozione corrispondente all'unità produttiva di cui all'art. 2103 cod. civ. Il trasferimento del lavoratore che assiste un familiare disabile è pertanto illegittimo se non vi è il consenso del lavoratore, a meno che non sussistano effettive e comprovate ragioni organizzative e produttive, insuscettibili di essere in altro modo soddisfatte, che rendano necessario il trasferimento e che prevalgano, a seguito di un rigoroso bilanciamento di interessi, sull'interesse del lavoratore all'assistenza del familiare disabile. L'onere di allegare e provare tali ragioni organizzative e produttive incombe sul datore di lavoro. Inoltre, il demansionamento del lavoratore, consistente nell'assegnazione di mansioni di livello inferiore rispetto a quelle proprie del suo inquadramento, comporta un danno alla professionalità che il giudice può liquidare in via equitativa sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di fatto relativi alla qualità e quantità dell'esperienza lavorativa pregressa, alla natura della professionalità coinvolta, alla durata del demansionamento e alle altre circostanze del caso concreto, senza che sia necessaria una specifica prova del pregiudizio subito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE DI APPELLO DI ROMA
V SEZIONE LAVORO
composta dai seguenti magistrati:
Dott.ssa Giovanna Ciardi - Presidente
Dott. Carlo Chiriaco - Consigliere rel.
Dott.ssa Sabrina Mostarda - Consigliere
ha pronunciato, mediante lettura del dispositivo, all'udienza del 24/02/2023, la seguente
SENTENZA
nella controversia in materia di lavoro in grado di appello iscritta al n. 2139 del Ruolo Generale Affari Contenziosi dell'anno 2021 vertente
TRA
(...) SPA (c.f. (...)) rappresentata e difesa come in atti dall'Avv. MA.MA. e dall'Avv. DE.DO., con domicilio eletto VIA (...) - ROMA
APPELLANTE
E
(...) (c.f. (...) ), rappresentata e difesa come in atti dall'Avv. SA.MI., con domicilio eletto in VIA (...) - ROMA
APPELLATA
Oggetto: appello avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Roma, in funzione di giudice del lavoro, n. 7397/2020, pubblicata in data 16/01/2021
RAGIONI …

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