Il datore di lavoro è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro. In caso di inadempimento, il datore di lavoro è responsabile per i danni non patrimoniali subiti dal lavoratore, ivi compresi il danno biologico temporaneo e permanente, nonché il danno morale catastrofale, salvo che provi l'impossibilità di adempiere per causa a sé non imputabile. Il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale è trasmissibile agli eredi del lavoratore deceduto, i quali possono agire in giudizio iure successionis. Inoltre, il coniuge superstite può agire iure proprio per il risarcimento del danno non patrimoniale derivante dalla perdita del congiunto, la cui liquidazione deve tenere conto dell'intensità del vincolo affettivo, della consistenza del nucleo familiare, delle abitudini di vita e della convivenza. Le prestazioni erogate dall'INAIL ai congiunti del lavoratore deceduto non incidono sulla liquidazione del danno non patrimoniale iure proprio.