Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26537 del 20 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:26537PEN

Massima

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Il dolo omicidiario diretto, in forma alternativa, può essere ritenuto sussistente anche quando l'agente, pur non avendo come fine primario l'uccisione della vittima, abbia comunque accettato tale eventualità come conseguenza della propria condotta violenta e spietata, come desumibile dalle modalità esecutive dell'azione, dal numero e dalla forza dei colpi inferti, nonché dall'assenza di reazioni imprevedibili o aggressive da parte della persona offesa. La gravità intrinseca del reato di omicidio, le modalità particolarmente efferate della condotta, la personalità negativa dell'imputato e l'assenza di una prognosi favorevole al suo recupero sociale in tempi brevi possono giustificare il diniego della sospensione del processo con messa alla prova, nonostante il corretto comportamento tenuto in regime detentivo e l'affermato pentimento. La compatibilità in concreto tra la continuazione e l'aggravante del nesso teleologico può essere affermata quando l'azione criminosa, nella sua unitaria dinamica, risulti strumentale al conseguimento di un fine comune, come il compimento della rapina e la fuga dal luogo del delitto. Il giudizio di bilanciamento tra circostanze eterogenee, che si risolva nell'equivalenza, è incensurabile in sede di legittimità se sorretto da adeguata motivazione, anche se non analitica, che dia conto della valutazione di tutti gli elementi rilevanti ai sensi dell'art. 133 c.p. La determinazione della pena accessoria dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici, nella durata massima prevista dalla legge, può ritenersi adeguatamente motivata con riferimento alla gravità del reato e alla personalità negativa dell'imputato, senza che sia necessario un esplicito richiamo ai criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/05/2022 della CORTE APP.SEZ.MINORENNI di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO SIANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, DALL'OLIO MARCO, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
uditi i difensori:
l'avvocato (OMISSIS) conclude chiedendo l'accoglimento del ricorso;
l'avvocato (OMI…

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