La Corte d'Appello di Brescia è chiamata ad esprimersi in merito alla asserita violazione della normativa sulla concorrenza sleale con riferimento all'abuso di posizione dominante. Osserva così in sentenza che tale figura di abuso non può ravvisarsi in ogni atto di concorrenza svolto da un'impresa asseritamente dominante nei confronti di tutte le altre operanti nello stesso settore. Nel tentativo di conciliare la libertà di iniziativa economica costituzionalmente garantita (art. 41) e la tutela degli imprenditori da condotte che possano porsi in contrasto con l'utilità sociale, è stata emanata la L. n. 192/1998 che traccia i limiti entro i quali tali condotte possano ritenersi illegittime (e che, all'art. 9, vieta l'abuso di dipendenza economica instaurata tra una ed altra impresa, fra le quali intercorra un rapporto contrattuale). È alla stregua di tali disposizioni - sottolinea ancora l'adito Collegio giudicante - che si è stabilito di fare rico…
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