Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8130 del 23 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:8130PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura anche in presenza di sole due condotte di minaccia, molestia o lesione, purché reiterate e idonee a cagionare nella vittima un grave e perdurante stato di ansia o paura, ovvero a costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, che richiede la volontà di porre in essere più condotte consapevoli della loro idoneità a produrre uno degli eventi previsti dalla norma, senza necessità di preordinazione delle stesse. La prova dello stato di turbamento psicologico della vittima può desumersi dalla natura oggettivamente destabilizzante dei comportamenti dell'agente, senza necessità di accertare uno specifico stato patologico. Il giudizio di bilanciamento tra circostanze, implicando una valutazione discrezionale, è incensurabile in sede di legittimità se sorretto da adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - rel. Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/02/2022 della CORTE di APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. Elisabetta Maria Morosini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Venegoni Andrea, che ha chiesto di dichiarare inammissibile o di rigettare il ricorso;
lette le conclusioni del difensore della parte civile, avv. Monica Rossi, che ha chiesto di di…

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