Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25273 del 12 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:25273PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di appello che riformi totalmente la decisione di primo grado ha l'obbligo di delineare le linee portanti del proprio, alternativo, ragionamento probatorio e di confutare specificamente i più rilevanti argomenti della motivazione della sentenza di primo grado, dando conto delle ragioni della relativa incompletezza o incoerenza, tali da giustificare la riforma del provvedimento impugnato. In ipotesi di progressione processuale non conforme, il giudice di appello ha l'onere di motivazione rafforzata, assumendo carattere generale il principio della necessaria ostensione di un percorso argomentativo dissenziente dotato di adeguata e maggiore persuasività. Tuttavia, la decisione di riforma può confutare specificamente le ragioni poste dal Tribunale a sostegno della decisione ed dimostrare puntualmente l'insostenibilità sul piano logico e giuridico degli argomenti più rilevanti della sentenza riformata, attraverso un percorso motivazionale convincente e privo di evidenti illogicità, che induca i giudici di appello a pervenire a conclusioni radicalmente diverse da quelle del giudice di primo grado. In particolare, la mera contraddizione tra le dichiarazioni con le quali gli imputati hanno descritto la dinamica del sinistro stradale non è idonea a dimostrare, in assenza di ulteriori elementi probatori, la falsità dell'incidente denunciato, riguardando un dato secondario e non i "dati salienti" del narrato. Inoltre, la circostanza riferita da un teste circa il coinvolgimento di uno degli imputati in un precedente sinistro non può dimostrare la falsità del sinistro oggetto di giudizio, in quanto i sanitari hanno accertato la natura attuale delle lesioni e non come postumi di un pregresso incidente. Pertanto, la completa ed approfondita motivazione della sentenza di appello, che si sovrappone integralmente alla sentenza di primo grado, contenendo una dettagliata indicazione delle ragioni per cui le prove raccolte assumano una valenza dimostrativa completamente diversa rispetto a quella ritenuta dal giudice di primo grado, conferisce alla decisione impugnata una forza persuasiva superiore e la sottrae ad ogni censura in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Presidente

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. CERSOSIMO E. - rel. Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale della Corte di Appello di Bari;
avverso la sentenza del 08/11/2017 della Corte di Appello di Bari;
visti gli atti del procedimento a carico di:
1) (OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
visti il provvedimento impugnato ed il ricorso;
lette le conclusioni depositate in data 06 febbraio 2023 dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Giorgio Lidia, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.