Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 20966 del 17 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20966PEN

Massima

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Il reato di intermediazione e sfruttamento illecito di manodopera di cui all'art. 603-bis c.p. richiede, oltre all'impiego di lavoratori reclutati illecitamente, la prova di condizioni di sfruttamento e di rilevante pregiudizio per i lavoratori, quali il mancato rispetto di norme retributive e di sicurezza, l'imposizione di orari eccessivi, l'alloggio in condizioni degradanti e l'approfittamento dello stato di bisogno. La mera utilizzazione di manodopera irregolarmente reclutata, in assenza di tali elementi di sfruttamento, non integra gli estremi del reato, non essendo più prevista dalla legge come fattispecie autonoma la semplice somministrazione illecita di lavoro. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, deve quindi accertare in modo puntuale la ricorrenza di tali specifici indici di sfruttamento, non potendo desumerli automaticamente dalla mera irregolarità amministrativa dei lavoratori o dalla loro condizione di bisogno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERRAO Eugenia - Presidente

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. MARI Attilio - Consigliere

Dott. NOCERA Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica di Caltanissetta;
nel procedimento nei confronti di
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso l'ordinanza del 02/02/2023 del Tribunale del riesame di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Andrea Nocera;
letta la requisitoria del Sostituto procuratore generale presso questa Corte di cassazione, Luigi Orsi, che ha concluso per l'annullamento con rinvio dell'impugnata ordinanza, in ac…

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