Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23330 del 29 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:23330PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'attualità della pericolosità sociale di un soggetto ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale, può fondare il proprio giudizio su specifici elementi di fatto desumibili dal caso concreto, senza dover necessariamente ricorrere a presunzioni, purché tali elementi siano idonei a dimostrare la sussistenza di una pericolosità qualificata ai sensi del d.lgs. n. 159 del 2011, art. 4, lett. b). In particolare, rilevano ai fini della valutazione della pericolosità sociale attuale del proposto: a) il rinvio a giudizio per reiterate condotte di diffamazione e minacce, aggravate dal metodo mafioso, commesse in prossimità temporale all'applicazione della misura; b) la contiguità del proposto con soggetti già condannati per reati di criminalità organizzata; c) l'essere stato vittima di un attentato in cui è rimasto coinvolto un soggetto legato alla criminalità organizzata; d) la condanna definitiva per reati di diffamazione. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare gli estremi della pericolosità sociale qualificata, a prescindere dall'assenza di precedenti specifici per reati aggravati ai sensi dell'art. 416-bis.1 c.p., in quanto idonei a dimostrare il concreto spessore criminale del proposto e la sua attuale pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VILLONI O. - Presidente

Dott. PACILLI G. A - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI - rel. Consigliere

Dott. DI GIOVINE O. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 15/09/2022 della Corte di appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dalla Consigliera Dott. Paola Di Nicola Travaglini;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Di Leo Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con il provvedimento di cui in epigrafe, la Corte di appello di B…

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