Il contributo di solidarietà imposto dagli enti previdenziali privatizzati, come la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti Commerciali (CNPR), sui trattamenti pensionistici già determinati e in corso di erogazione, è illegittimo in quanto esula dai poteri normativi riconosciuti a tali enti dalla legge, i quali sono limitati alla sola variazione delle aliquote contributive, riparametrazione dei coefficienti di rendimento o di ogni altro criterio di determinazione del trattamento pensionistico, nel rispetto del principio del pro rata in relazione alle anzianità già maturate. Il contributo di solidarietà, essendo un prelievo che incide sull'ammontare della pensione già determinata, non può essere introdotto dagli enti previdenziali privatizzati, ma richiede un intervento del legislatore, in quanto rientra nel "genus" delle prestazioni patrimoniali imposte per legge di cui all'art. 23 Cost. Pertanto, le delibere degli enti previdenziali privatizzati che hanno disposto l'applicazione di tale contributo di solidarietà sui trattamenti pensionistici in corso di erogazione sono illegittime. Inoltre, il termine di prescrizione applicabile a tali crediti è quello ordinario decennale di cui all'art. 2946 c.c., e non quello quinquennale previsto dall'art. 2948 n. 4 c.c., in quanto il credito non è liquido ed esigibile finché è contestato l'an debeatur.